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il potere dalle mani dei suoi aderenti. Per arrivarvi occorreva il nostro volonteroso concorso. Mercè nostra l’Alto Adige dovrebbe raggiungere un’autonomia così completa da non riserbare all’Italia che il sacro diritto di pagare le spese, un’autonomia che gli permetta di rimanere inalterato, puro da ogni penetrazione, contatto o influenza italiani, in una quiete paziente e prospera, aspettando il momento (quello di una sconfitta dell’Italia, dice l’on. Toggenburg) di potersi staccare al sud e attaccarsi al nord, qualora al nord sorga qualche cosa a cui valga la pena di attaccarsi. Qualche cosa che per ora non c’è. Non essendoci, nel frattempo, è preferibile trarre dall’Italia tutti i profitti possibili.

I tedeschi non sono soltanto pratici, sono anche psicologi, per quanto si dica di no, o lo sono diventati a furia di errori. Hanno capito benissimo la nostra mentalità ufficiale. Con noi l’essenziale è che non vi siano disordini, che non si faccia chiasso, che non sorgano incidenti clamorosi i quali reclamino, Dio guardi, qualche decisione. Purché non ci sia rumore ci si mette d’accordo. Il Verband, che tiene tutto nelle sue mani, che si è munito di regolare procura di tutti i comuni per discutere la autonomia, è divenuto un intermediario generale, necessario e semplificatore, col quale trattiamo tutto e contrattiamo tutto, dalle questioni scolastiche al programma della festa del Sacro Cuore. Non c'è più bisogno di moltiplicare i contatti con gli