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Ma il partito clericale e quello liberale non erano i soli partiti della vecchia Austria. Ce n’era un terzo, che non era entrato nel Verband perchè accusava gli altri due di essere i responsabili della guerra, di avere per follia imperialista e pangermanica provocato la catastrofe dell’Europa; ce n’era un terzo che in forza di queste sue idee aveva trionfato in tutti i paesi germanici, da Berlino a Vienna, dal Mar del Nord al Brennero (escluso): era il partito social-democratico, il quale in un regime di vera libertà avrebbe spazzato via i suoi nemici, che erano pure i nostri, anche dall’Alto Adige. Ma noi abbiamo consolidato i poteri dei suoi avversari, i quali lo hanno contenuto e paralizzato. Col risultato, fra l’altro, che solo nell’Alto Adige il popolo ignora ancora la verità sulle origini della guerra uscita dagli archivi segreti di Vienna, scrupolosamente taciuta dalla stampa altoatesina, e può lasciarsi dire che la colpa della guerra è dell’Italia. I partiti dell’Alto Adige non ci riguardavano, erano affari interni d’un altro paese, non pesavano nelle combinazioni di Montecitorio.

Andiamo avanti. I tedeschi non sono soltanto organizzatori, sono anche pratici. Il Deutscher Verband non si è presentato a noi come rivoluzionario, anzi, nel mese di agosto ha cancellato dalla sua costituzione quelle parole «repubblicano in Italia» che potevano ostacolare i suoi rapporti con il Governo. Il Verband si è fissato un programma positivo, quello di non lasciare sfuggire più