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del Tirolo. I giornali sopprimono tutto quello che può conferire un’idea rispettosa per il nostro paese. Verso l’Italia si erige un muro. Chiudere tutto al sud e aprire tutto al nord: ecco in due parole la politica del Deutscher Verband, Chiudere il passo agli affari, alle idee, al prestigio, alla verità, e, finchè si può, alla legge. È essenziale che non si constati che Bolzano è un po’ meno di Roma. Dobbiamo impedire l’isolamento, rompere il muro che si sta erigendo ostile come un parapetto da trincea, aprire la via alle conoscenze, stringere rapporti morali con il popolo, e non lasciar decadere la consuetudine del servizio militare che potrebbe essere difficile a riattivarsi quando ne fossero arrugginite le molle.

Certo, i pangermanisti da cui prendiamo consiglio ci dicono: Niente leva! Ma non credono a quello che dicono: sono troppo intelligenti. Provano a dirlo per vedere se ci crediamo noi. Non si sa mai! Seguono il proverbio tirolese: «Bisogna chiedere la luna per avere un piatto di crauti». Un giorno a Merano un membro fra i più influenti del Verband mi diceva appunto che «il popolo atesino non può prestare servizio militare sotto alle bandiere dello straniero» (la luna); ma dì fronte ai miei argomenti, conversando, finì per dichiararmi bonariamente che il desiderio dei tedeschi era in fondo che le reclute alto-atesine non fossero disperse nei reggimenti italiani ma «che se ne formassero dei buoni battaglioni alpini sulle