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dispiacente se non riuscissi. Perchè? Perchè se ci negassero l’autonomia, si manterrebbe un’agitazione tirolese sempre viva, utile alla nostra causa, mentre l’autonomia ottenuta potrebbe sopire il patriottismo tedesco... C’è, come vede, un interesse dell’Italia, a soddisfare le nostre domande, un chiaro interesse che a Roma è stato capito... L’Ufficio per le Province Annesse usa una tattica abilissima, e ce l’hanno detto laggiù: Vi contenteremo talmente che non avrete il minimo appiglio per lagnarvi... Gente abile!

...«La nostra azione nel Parlamento?... Si vedrà. Dipenderà dall’accoglienza che riceveremo. Capirà, noi non ci sentiamo «liberati» e non accetteremo gli applausi che saluteranno i deputati italiani delle nuove province. E poi c’è la questione della lingua. Affermeremo almeno una volta il diritto di parlare in tedesco alla Camera, come c’è il diritto di parlare francese goduto dai deputati della Valle d’Aosta.

«Ed ora, signor redattore, chi sa come mi maltratterà nel suo giornale!»

Abbiamo rassicurato il conte Toggenburg sulla nostra probità e lo abbiamo ringraziato di questa audizione privata nella quale i lettori italiani troveranno accennati tutti i motivi del repertorio tirolese. Li riconosceranno fra qualche mese eseguiti a piena orchestra.