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nimità dell’Italia. Vedrete, dico ai miei amici scettici, l’Italia è equanime... Sì, sì, è vero; durante la guerra l’Austria ha commesso delle ingiustizie contro alcuni italiani; ma delle ingiustizie se ne commettevano per tutto durante la guerra. Prima della guerra gl’italiani soggetti all’Austria erano trattati bene. Si trovavano contenti e soddisfatti sotto l’Austria, salvo una piccola minoranza. I contadini trentini adesso rimpiangono l’antico regime. «I trentini, in genere, si sono battuti valorosamente per l’Austria. Alle volte ne trovavo feriti negli ospedali e se domandavo loro: Sei italiano? — rispondevano: No, no, Südtyroler! — Si sentivano tirolesi. Storicamente la loro terra era Tirolo Italiano. Guardi qui, signor redattore, questa antica incisione dell’epoca dell’invasione francese; legga sotto, rappresenta i « bersaglieri tirolesi » al Monte Baldo: erano trentini.

...« Capisco quel che vuol dire. Non creda che con ciò io approvi quelli che reclamano alla razza germanica delle frontiere troppo estese... Vi sono dei limiti amministrativi chiari, fissati dall’Austria, fra italiani e tedeschi. Sarebbe mostruoso fare una provincia unica. L’Italia è un paese di idealità, e in nome dei suoi stessi principii ci aspettiamo una soluzione equa. Io non sono di coloro che accusano l’Italia per le colpe o le deficienze del suo Governo. E poi, è un Governo questo? Mi dica lei, signor redattore, è un Governo questo, che non fa rispettare la legge, che permette disordini co-