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Seguendo la battaglia 219


SEGUENDO LA BATTAGLIA.

16 settembre.


Boschi giovani e folti di pini si alternano a biancheggianti distese di roccia nuda, crepacciata, trita come ghiaia, irta di infinite punte minuscole e taglienti, formate dalle erosioni, fra le quali bisogna saper posare il piede come fra lame. Il ciglione maestoso del Carso che sovrasta il Vippacco serpeggiante e limpido, e lo fiancheggia, quella grande barriera che mette al limite meridionale della pianura di Gorizia una specie di gigantesca e cupa muraglia, è tutta così, bosco e sasso, nudità aspre e moltitudini di alberi dai contorni precisi, alle quali si danno nomi suggeriti dal loro contorno. Come vi è stato un bosco Cappuccio e un bosco Lancia, ora v’è un bosco a Cuore che la guerra traversa.

È nel bosco che si combatte lassù, adesso, oltre al Nad Logem, sulle pendici del Veliki Hribach. Si arriva nel pieno della battaglia senza veder più niente. Non vi sono sentieri. Dei fili di ferro tesi fra tronco e tronco fanno da guida. In certi punti la direzione da seguire è segnata a terra da uno spolverìo can-