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come fu conquistato il passo di rolle 105


piselli, caffè, c’è ogni ben di Dio. In ultimo si trova anche il cuoco.

Il cuoco della mensa austriaca, madido di spavento, esce ad un tratto da un buco insospettato, accolto da una risata omerica, e si arrende, balbettando. E lo portano giù, vestito ancora del suo grembiale, col classico berretto bianco, mentre stringe ancora sbadatamente nella mano destra un ciuffo di sedano.

Il settore è in festa. Nulla può dire l’entusiasmo e l’ardimento dimostrato dalle truppe in questa azione, e, se i nostri bollettini citassero come quelli russi i nomi degli eroi, molti nomi sarebbero oggi resi popolari per la battaglia del Passo di Rolle. Nomi di ufficiali superiori che hanno saputo infondere nelle truppe la loro volontà di vincere e che si sono slanciati alla testa dell’assalto, nomi di comandanti di compagnia sempre primi nella lotta, nomi di subalterni e di soldati che hanno compiuto prodigi di eroismo.

«Con soldati come voi tutto si può osare e tutto si può ottenere» — ha detto l’ordine del giorno comunicato alle truppe, dopo aver ricordato che questa vittoria è il frutto di un anno di preparazione, e dopo avere espresso la più grande ammirazione per la scalata delle pareti impervie, per l’assalto impetuoso.

Il Passo di Rolle in nostre mani ci offre nuove possibilità. II 21 luglio è forse una delle