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— Sì, il servitore del Salvani me lo ha indicato anche con questo nome. Lo conosci tu?
— Lo conosco. Molta gente conosco io, e di diversa mena, come ha scritto Dante, pigliando il vocabolo da noi Genovesi. Amici, — proseguì il Giuliani, voltandosi con piglio solenne ai Templarii, — qui certamente occorre di far qualche cosa; l’Assereto non ci avrà, spero, raccontata la sua storia per nulla.
— Sicuro; ma che fare? — dissero gli altri.
— Non lo so ancora, ma fare bisogna. Andiamo innanzi; troveremo, strada facendo. Conoscete il metodo induttivo?
— Filosofia! — esclamò il Lorenzini.
— Sia pure; l’ha trovato la filosofia, ma è buono dappertutto, come il prezzemolo. Chi lo ha tolto dal limbo, dove lo avevano cacciato i dogmatici, non fu propriamente un filosofo, sibbene un gran pittore, il quale s’intendeva di moltissime cose, Leonardo da Vinci. Un altro, astronomo e filosofo, Galileo, gli diede forma scientifica; un altro ancora, che fu un po’ di tutto, anche un tristo, Bacone da Verulamio, ne foggiò una fiaccola, e la portò a rischiarare tutte le ottenebrate sorgenti dello scibile; noi, Templarii, secondo il nostro bisogno, facciamone un’arma di combattimento.
— Parli come il Boccadoro; vediamo il tuo metodo alla prova.
— Eccolo. Mettiamo le fondamenta. Perchè questa guerra al Salvani? Che nemici ha egli, giovine, modesto, quasi oscuro, come è? Lo sai tu, Assereto?
— Credo non ne abbia alcuno, salvo il Collini, che lo tirò dapprima in quel suo garbuglio che sapete, e poi, quando egli se ne cavò valorosamente colle sue mani, gliene volle un mal di morte.
— Il Collini! Non mi basta; — sentenziò il Giuliani. — Costui è un ambizioso; ma non è, non può essere altri che uno stromento in mano di più ragguardevoli bricconi.
— D’altri non so, e non credo; — proseguì l’Assereto. — Il mio amico Lorenzo se ne è vissuto sempre ne’ suoi panni, lontano da ogni briga....
— No, no, il Salvani non c’entra, o c’entra soltanto di sbieco. Qui bisogna tener d’occhio il segreto domestico, la nascita della sua sorella adottiva. Non vedete come tutto è riuscito ad un fine? La perquisizione architettata da questo ignoto avversario, non mira ad altro che ad agguantare la cassettina d’ebano. Dopo la perquisizione, viene il tiro alla ragazza. A proposito, come nasce ella?