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noiosi, che tengono viva una conversazione, la quale, senza costoro, o andrebbe troppo nel tenero, o languirebbe affatto; sono essi, questi Alcibiadi giubilati, che noi tiriamo gravemente in disparte, per dar loro un ridicolo incarico, per ragionar di cose da nulla, con molta loro allegrezza, e dannazione degli Alcibiadi in attività di servizio, di speranze e di pretensioni; sono essi....

"Ma che diamine, non la finisco più? Vo’ finirla sicuro; tanto, senza pure avvedermene, son giunta in fondo all’ottava pagina, e mi rimane appena un mezzo dito di spazio per dirti che aspetto tue lettere, per mandarti un milione di baci, e per scrivere il nome della tua amantissima

"GINEVRA".


Un’altra lettera d’un mese dopo, tra molte cose di minor conto, diceva:

«.... Mi chiedi il nome del cavaliere ribelle. Che te ne importa? Se credi che egli mi prema più degli altri, t’inganni. La sua persona è entrata nel mio racconto, perchè volevo narrarti in tutti i suoi particolari quel piccolo trionfo della mia vanità. Il fatto del ribelle (poichè il vocabolo va) era l’unico episodio della serata, e la sua novità m’ha persuasa a fartene un cenno; ma tienti in mente che non mi sta a cuore nè punto nè poco.

«Nota, in cambio, una cosa più strana, la quale, del resto, col paragone del bicchier d’acqua si spiega; qui si parla sempre del signore di cui tu mi domandi il nome, quasi mostrando di credere una reticenza meditata, ciò che non era e non poteva essere altro che una dimenticanza. Tutti coloro che vengono in casa mia lo hanno in grandissima considerazione; il suo nome rispettabilissimo viene in campo ogni giorno; le nostre dame parlano di lui come di un eroe da romanzo, d’uno di quei principi da leggenda che non si potevano vedere senza amarli ad un tratto. Il bello si è che delle sue avventure galanti non si sa nulla: non c’è qui una signora di cui si possa dire: egli l’ha guardata più attentamente d’un’altra. Che le abbia tutte in uggia? Potremmo in questo caso farci riscontro; egli disprezzando le donne, ed io gli uomini.

«Ah, te voilà donc, avec ta vieille marotte! dirai tu sorridendo. Sì certo, come in collegio, come sempre. Dal nostro confessore lezioso che faceva il bocchino ed ogni sorta di smancerie alle più belle e alle più nobili delle sue giovani penitenti, fino all’ultimo vagheggino che ha trovato