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ventura. Ma almeno un’occhiata! le sussurrò un demonio nel cuore. E invero, nel cuore più divoto, nella più timorata coscienza, ci sta sempre, non si sa come, forse ad alloggio militare, un piccolo demonio, che soffia le passioncelle inavvertite, che bisbiglia i consigli traditori, che solletica dell’unghia le vanità peritose, stimola i desiderii incerti, e nutre a zuccherini i peccatuzzi innocenti. E via via le passioncelle si scaldano, i consigli fruttano, le vanità crescono, i desiderii ringagliardiscono, i peccatuzzi, impersoniti come tante ragazze da marito, domandano al babbo un più succoso alimento.

La signora Marianna, che aveva finito anch’ella le sue preghiere, si alzò poco stante per uscire di chiesa. Ma quando giunse alla pila dell’acquasanta, non ebbe ad intingervi il sommo delle dita, come soleva fare ogni giorno. Un’altra mano, tratta pur dianzi dalla conca di marmo, le porgeva rispettosamente l’acqua lustrale. Che cuore fu il vostro, o Marianna, a quell’umido tocco di polpastrelli? Certo il sangue scorse più rapido nelle arterie, e i vasi capillari ne bevvero in maggior copia dell’usato, perchè il naso, ultima Tule del vostro mondo conosciuto, s’imporporò subitamente di gioia.

L’acquasanta fu il ritrovo, l’incontro di tutti i giorni. Lo sconosciuto, da quegli atti di silenziosa servitù, venne alla cortesia delle parole. Come avvenne ciò? Fu egli che le disse: ave, o fu ella che gli rese grazie della sua cura gentile? Non si sa; forse eglino stessi, interrogati di ciò, non avrebbero saputo chiarire come fosse andato il negozio. Basti adunque il sapere che per tal modo incominciarono a barattar parole; rotte frasi da principio, poi brevi dialoghetti come due che imprendano a parlare una lingua imparaticcia; da ultimo conversazioni filate, di cui erano confidenti le viottole circostanti, dall’archivolto dell’orologio delle Vigne, fino all’archivolto dei Boccanegra, donde ella, mutata la consuetudine, veniva a passare, per riuscire sulla via Nuova, dove era il palazzo Vivaldi. E quella strada veniva facendosi a mano a mano più lunga, poichè le gambe erano più tarde, e quei due ne avevano sempre più da sgranellare, innanzi di separarsi, come prudenza voleva, dietro il palazzo Brignole rosso.

Così, a lenti passi e sbrendoli di conversazione, ella seppe che il suo adoratore aveva fatto in sua giovinezza il soldato, e corso mari e terre lontane, dove aveva potuto mettere qualcosa di costa, non molto, ma tanto da vivacchiare senza