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VIII.

Dove si legge vita e miracoli della signora che aveva scritto la lettera

La contessa Matilde Cisneri, che ora è in Francia, abitava nel tempo di questa narrazione una palazzina di là dall’Acquasola. Oggi la cerchereste invano, questa palazzina, perchè ha da essere caduta nel taglio di una tra le nuove strade aperte verso la montagna, se pure non è rimasta sopraffatta tra due file di casamenti nuovi, che bene non ci ricorda.

Era una donna celebre, la contessa Matilde; una delle dieci o dodici apostolesse della moda, le quali si contendono, o si spartiscono il dominio dei cuori; regine elette per suffragio universale, ma che ripetono tuttavia il loro diritto divino dalla bellezza e dal censo; le quali, se vanno a spasso, ci hanno il corteggio di parecchi cavalieri, e in teatro vedono aprire e chiudere di continuo l’uscio dei loro palchetti, per la ressa dei visitatori; talune buone e talaltre cattive secondo la loro natura e quella di chi le attornia; donne che tutti saettano dei loro sguardi e assediano dei loro sospiri; delle quali ognuno vi racconta la vita, o si argomenta di raccontarvela, perchè essendo esse più in mostra di tante altre, ogni loro parola, ogni gesto, sono interpetrati per diritto e per rovescio, epperò ad un terzo di vero si appiccicano molto agevolmente due terzi di falso.

La contessa di cui parliamo, nata col titolo, avrebbe dovuto perderlo andando sposa ad un ricco intraprenditore di opere pubbliche; ma questi era morto, lasciando lei erede usufruttuaria. Non aveva carrozza; ma a Genova la mancanza di una carrozza non è poi molto grave. Per contro aveva un palchetto in prima fila al teatro Carlo Felice, e ci andava con una sua vecchia amica, la quale, non sapendo staccarsi dal mondo e dalle sue vanità, si appuntellava alla rinomata bellezza di una giovine, per non uscirne del tutto, avendo poi l’aria di tenere la vedovella in quasi materna custodia. Da qualche tempo la contessa era infastidita dei suoi adoratori consueti. A Genova, come in ogni altra città, v’è uno stuolo vagabondo di questi personaggi,