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fino ad un certo punto utile a noi, per l’ufficio a cui v’abbiamo posto nella casa del vecchio, noi siamo padroni assoluti e dispotici della vostra persona, e, come avrete potuto già intendere da certe mie paroline, ci abbiamo in mano il bandolo di molte matasse ingarbugliate, e della vostra fra l’altre. Non ricalcitrate dunque, che potrebbe tornarvi a danno; in quella che la fedeltà e l’obbedienza vostra potranno farvi ricco, reputato e contento. State adunque di buon animo, ed accettate un giogo, che è tanto lieve e soave. Farete in questa guisa il vostro tornaconto, e vi vendicherete di tutti i vostri nemici.

- Avete ragione, padre mio! Io sono un pazzo, quest’oggi!

- Bravo! così mi piace vedervi. Suvvia, dimenticate quello che io vi ho detto, se pure non vi parrà più acconcio chiudervelo bene in mente, e andiamo in città.

- Andiamo, - rispose il Collini. - Pur che io mi vendichi!... -

E fatto questo discorso edificante si mossero verso la salita, donde potevano recarsi a San Pietro della Foce.

Intanto che questa bieca conversazione si faceva sulla spiaggia del mare, più in alto, sulla porta della chiesuola diroccata di San Nazaro, Aloise stringeva affettuosamente la destra di Lorenzo.

- Amico vostro per tutta la vita, Salvani! Voi siete un gentiluomo, e lo avervi conosciuto mi tempera il rammarico della ferita che ho toccata da voi. Vogliate anzitutto scusare quel piglio d’alterigia e qualche brutta frase che non v’è andata a sangue, e che a me importa assaissimo di spiegarvi ora. Il Collini è un mascalzone, e a quest’ora lo sapete anche voi. Dopo aver fatto il valoroso al cospetto di una donna, egli cercò padrini, e nessuno gli volle servire. Io non conoscevo voi, e potete argomentar di leggieri che il vedervi giungere col signor Assereto, altra persona a cui profferisco la mia amicizia, mi facesse cattivo senso. Infatti io ero certo che il Collini non si sarebbe battuto. Un suo duello di due o tre anni fa, quantunque l’avversario non fosse uomo di polso, finì Dio sa come, e ci volle tutta la prudenza dei padrini per rabberciare la cosa e non farla voltare allo scandalo. Ricordandomi delle sue prodezze, io dunque pensai che volesse mettermi uno schermidore di rincontro; e tale di fatto eravate, ma non a quel modo che io argomentavo. Eccovi la ragione dei miei portamenti di questa mattina; ed ora che vi ho tutto confessato, accettate voi il mio pentimento sincero? -

Lorenzo afferrò