Pagina:Barrili - I rossi e i neri Vol.1, Milano, Treves, 1906.djvu/49

Alla seconda botta del Montalto, Lorenzo aveva risposto con una seconda legatura del ferro, minacciandolo così da vicino, che il marchese dovette balzare indietro e battere la lama dell’avversario con un colpo vigoroso di terza. Lorenzo sollecito avea dato innanzi di un passo, e la lama del Montalto, non potendo andare più oltre a cercargli il petto, gli offese con la punta il dosso della mano; e siccome ambedue avevano voluto tirar senza guanto, si vide sulla mano di Lorenzo qualche goccia di sangue.

Il mastro di combattimento fu sollecito a fermarli, ed egli coll’Assereto e i due medici si fecero a guardar la ferita.

- Non è nulla; - disse Lorenzo, poichè ebbero guardato. - Non è nemmeno una scalfittura. -

Si rimisero in guardia; e qui davvero cominciò il combattimento. Lorenzo incalzava cosiffattamente, che il marchese di Montalto dovette balzare indietro due volte. Ma questi, tornando all’assalto, si avvide che il Salvani si studiava di non cedere d’un passo, e non abbandonava mai il terreno guadagnato. Allora il duello fu continuato di pie fermo, e i padrini dovettero poco dopo intromettersi, che già i due avversarii stavano elsa ad elsa, guardandosi e sorridendo.

Ambedue i padrini ruppero in un grido di ammirazione.

- Bravi! bravi, perdio! - esclamò il conte Nelli, il quale, da buon gentiluomo, non faceva più da padrino, ma da giudice imparziale. - Signori, voi siete due valenti avversarii. Io, con licenza del signor Assereto, vi prego a farla finita, e chi ardirà dire che non vi siete diportati da prodi cavalieri avrà da aggiustarla con noi.

- Signor conte, - disse Lorenzo, voltando a terra la punta della sua spada, - io di buon grado ascolterei i vostri consigli e la vostra preghiera, che tanto onora il vostro carattere. Ma per quanto io senta degno di stima il mio avversario, non posso dimenticare l’asciutta accoglienza che è stata fatta testè alle nostre prime parole, quando siamo venuti, con tanta nostra confusione, ad annunziare il brutto tiro del signor Collini. Non posso dimenticar la frase del signor marchese Aloise di Montalto, nè il suo riso sardonico, nè certe parole che ho dovuto udire, sebbene pronunziate a mezza voce con voi. Ora, io ho molta stima pel marchese Montalto, e non mi farei lecito mai di pensare che egli potesse ritrattare nessuno de’ suoi gesti, o nessuna delle sue parole.

- Io vi ringrazio; - disse il Montalto, con molta cortesia di gesto e di accento, - e queste vostre parole m’insegnano a stimarvi di più.