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chino alle rotte. Io ci vivo a dozzina, senza impacciarmi ne’ fatti suoi; gli pago i tributi che vuole dalla mia borsa e le prestazioni che domanda alla mia operosità di buon cittadino; con questo siam pari, ed io posso seguire gl’impulsi del mio cuore, che è tutto col passato, con que’ tempi in cui il gentiluomo aveva intiera e profonda coscienza della sua forza e degli obblighi suoi. Vede? adesso ogni cura della vita si lascia alla legge, anzi peggio, ai regolamenti. La carità, l’amministrano le Opere pie; la gentilezza del costume, la insegnano le guardie urbane e, quando non la bistrattano, i birri; la morale, la custodiscono i tribunali, e così via. Quando tutte queste belle istituzioni non erano, lo capisco ancor io, si viveva maluccio, e spadronavano in quella vece prepotenti di molti. Ma ora, Dio immortale, non ce ne sono forse più, di prepotenti, o bisogna dire che la se-