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che possa dispiacerle. Forse non è che una sciocchezza la mia....

— No, no! — interruppi sollecito. — Io rispetto queste voci arcane dell’anima.

— Ecco, è una voce dell’anima; — ripigliò la mia compagna di viaggio, afferrando la frase, quantunque vuota di senso, che io avevo buttata là senza pensarci più che tanto; — è una voce dell’anima che mi avverte.... che mi trattiene.... da che? perchè? non saprei. Del resto, si può a questo mondo conoscersi di nome e ricambiarsi un saluto per via, rimanendo gli uni agli altri più stranieri di prima. Noi in quella vece ci siamo ricambiato meglio che i nostri nomi; ci siamo ricambiati i nostri pensieri, ed Ella conosce il mio animo come io conosco il suo, che è quello di un uomo gentile, di un buon cavaliere, affettuoso per indole, cortese col mio sesso....