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— Continua il tuo discorso; — soggiunse. — E voi altri?

— E noi dicemmo allora: siccome le parole del marchese Gonzaga si riferivano ad una offesa, che non c’era; siccome, quando egli si rivolse a parlare con le signore, fu il primo a dire ridendo che si era fatto tra lui e il conte Guidi un semplice scambio di notizie indiane: potremmo costituirci, salva la condizione ad referendum, in una specie d’arbitrato, e, trovandoci d’accordo nelle testimonianze come nei giudizi, ritener cancellata ogni offesa possibile e composta la quistione nel modo più onorevole.

— A questo siete venuti?

— Zio!... da uomini calmi ed onesti. Si ha la vita di due uomini in mano, e di questa autorità terribile bisogna farne buon uso.

— Buon uso! buon uso! — brontolò il Gonzaga. — E chi vi ha detto di farne un uso piuttosto che un altro? Vi avevo detto semplicemente e chiaramente di condurmi sul terreno. Per fortuna, — riprese egli, — c’è di mezzo la condizione ad referendum.