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e cosi fanno pure a coro tutti gli altri della nostra brigata, massimamente il marito. Ma che prò, se basta veda un qualche bambino, o vivo o dipinto o di cera o di legno o di marmo, che subito le viene a bocca il suo? E voi sapete bene come questo debba sovente accadere, non essendo possibile aprire gli occhi in alcuna parte abitata del nostro globo, che non se ne veda qualcuno, specialmente di quelli fatti di carne viva, tanto la manifattura de’ bambini è comunemente ben intesa e saputa dappertutto! Peppino di qua, Peppino di lá: non si sente l’eco ripetere altra voce se non Peppino, Peppino! Aspettateci dunque presto, ché giá siamo tutti stanchi e ristucchi delle impazienze e delle querimonie di donna Giulia. E per dirvi il vero, non mi dorrá punto di partire sabbato prossimo, poiché, non avendo qui intrinsichezza con alcuno e avendo oggimai visto tutto quello che merita d’esser veduto, lo star qui d’avvantaggio mi riuscirebbe una seccaggine. Questa cittá, egualmente che il suo territorio, offrono senz’alcun dubbio alla vista d’uno spettatore forestiero un molto maggior numero d’oggetti grandi e belli, che non n’offre il nostro Bergamo con tutta la nostra provincia giunta: anzi poche parti del mondo, se devo credere a de’ viaggiatori che mi paiono spassionati, contengono, ristrette in una piccola circonferenza, tante cose degne della curiositá altrui. Palagi sontuosi e nobilmente decorati, e chiese e teatri e collegi e spedali e altri pubblici edifizi, e pitture e statue e un ricinto di mura accompagnato da una fortezza, che farebbe sudare gli anni e gli anni il piú numeroso esercito; e piazze e mercati e ampie strade e portici e colonnati e altre architetture; e un diluvio di vaghe ville piacevolmente situate sulla prossima collina; e borghi e villaggi che quasi si toccano per tutto il territorio; e il Po e la Dora e la Stura e cent’altre acque limpidissime, che inafhano d’ogni parte un tratto di contrada il meglio coltivato e il piú fertile che si possa vedere; e cavalli e carrozze e bussole e livree sfoggiate; e una corte molto piú splendida che non vi potrei dire, piena di principi, d’ambasciadori, di cavalieri, di dame, e insomma di molti rispettabilissimi personaggi di piú classi e di piú fatte; cagionano