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tragedia rappresentata da certi poveri diavoli d’istrioni, assai diversi da quelli di Londra, ma che pure giovarono a farci passar il tempo bellamente, riducendo assai brigate in una e facendole ridere nel tragico fors’anco piú che nel comico; né ci mancarono de’ piccoli giuocherelli di carte, che anch’essi riempirono qualche vacuo, senza contare le passeggiate mattutine e serali, che mi piacquero assai, perché mi toccò di farle con delle /amabilissime donne e fanciulle, nella grazia delle quali m’era riuscito introdurmi tosto che mi fu lecito di trovarmi a crocchio con esse, e che potetti far uso di quegl’innocenti stratagemmi, a’ quali in ogni paese fa duopo che uno straniero abbia ricorso per farsi conoscere non indegno di stare a tu per tu con chi si voglia; e cosi passai tutta quella settimana, senza quasi avvedermi del suo passare. Terminate le corse e partite per conseguenza moltissime genti venute a vederle da’ luoghi vicini, presi tosto congedo dall’ospite mio per tornarmene qui: cosa che feci a bell’agio, fermandomi in questo ed in quel luogo, dove piú e dove meno. Però non veddi troppi oggetti lungo quella via, che mi fermasser troppo l’occhio, se v’ho pure a dir il vero. In Peterborgo, cittá vescovile poche miglia distante da Visbeccia, è un tempio assai grande, assai antico ed assai gotico, nel quale sono fra l ’altre cose due mausulei o monimenti rimarchevoli. L’uno contiene Possa di Catterina di Portogallo, prima moglie dell’iniquissimo Enrico ottavo, che la ripudiò dopo molti anni di matrimonio per isposarsi con Anna Bolena. L’altro chiude quelle della regina Maria di Scozia, fatta perfidamente decapitare dalla rivale Lisabetta, dopo che questa l’ebbe tenuta perfidamente in una carcere molti e molti anni, piú per gelosia di bellezza che non d’impero. Dietro al sancta sanctorum d’esso tempio v’ha un’assai copiosa libreria a uso degli studiosi di quella cittá, e su e giú pel tempio si scorgono ancora varie reliquie di sepolcri eretti a certi prischi abati, perché in Pietroborgo v’aveva in diebus illis una badia famosa per la sua soverchia opulenza. Nell’entrare in chiesa a man sinistra v’è un altro monimento consecrato 1 alla ridicola memoria d’un certo Scarletto