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Lettera quarta — D’Angiolo Queriní allo stampatore Pasquali pag. 251 I gesuiti d’Italia, che pur sono stati maestri magni di latino, non hanno mai saputo accozzare cristianamente insieme quattro righe d’italiano. Lettera quinta — Di Giannandrea Chiavarina all’abate Giambattista Della Torre » 255 Della repubblica sovrana di Noli. Lettera sesta — Di Giovanni Paradisi a Giuseppe Pianta.» 258 Di una sua storia de’ poetastri italiani del suo secolo, corredata di leggiadri aneddoti e di vaghissime novellette di questo e di quel poetastro, e preceduta da una prolissa dedicatoria a Nivildo Amarinzio e da un trattatello Della perfetta pseudo-poesia. Lettera settima — Di Giuseppe Visconti a Sebastiano Franzi» 265 II ridere cagionato da un Arlecchino guarisce i preti vecchi ed ipocondriaci. E degli Arlecchini in Milanove n’ha molti, fra i quali il frate Onofrio Branda e il conte Pietro Verri, cruscaio l’uno, anticruscaio l’altro. Lettera ottava — Del cavaliere Alessandro Zappa a Francesco Domenico Michelotti » 272 Non vuol piú scrivergli se non delle cose semplici, delle cose alla buona, quel che viene viene. Lettera nona — D’Antonio Ferrigo alla signora Angioletta Gozzi » 275 La ringrazia d’avergli scritto senza badare a puntigli, e gli dá notizia del suo starsi a Ferrara. Lettera decima — Di Pietro Paolo Burzio a Giambattista Pelolio» 277 Non ci diamo affanno soverchio de’ mali che vengono a bistrattarci, e confortiamoci godendo i nostri pochi e piccoli beni e confrontando la condizione nostra con quella d’altri piú infelici. Lettera undecima — Di Ferrante Borsetti a Giambattista Chiaramonti » 282 Ora che ha ottenuta la cattedra universitaria, si pigli una moglie di buon garbo; e intanto gli mandi il volume delle Vite del Mazzuchelli che contiene la sua biografia. Lettera duodecima — Di Paolo Donzelli a Gianfrancesco Cigna » 285 Si persuada che in questo mondo non v’ha gran diflerenza dal bene al male. Lettera tredicesima — Di Carlo Guidotti a Gianbenedetto Caffarena » 287 Anche dal pigliar soldo con un corsaro inglese può venir bene ad un giovane animoso: non tutto il male viene per nuocere.