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Lettera diciottesima — Di Giambattista Cipriani a Francesco Bartolozzi pag. 77 Per riempiere il vacuo della vita villereccia non v’ ha lettura piú grata áz\V Orlando furioso e del Mor gante. E chi v’aggiungerá V Orlando innamorato rifatto dal Berni non potrá andare piú in lá. Lettera diciannovesima — Di Lionardo Marcellotto a Giuseppe Gipponi » 81 Qual bisogno hanno gli uomini di esporsi a tanti pericoli guerreschi, per una poca porzione della roba di questo mondo? Lettera ventesima — Di don Francesco Carcano a Teodoro Villa » 84 Dá consigli igienici e, toccando di sé e di una sua lite, finisce col dir male degli avvocati. Lettera ventunesima — D’Antonio Greppi a Francesco Melleri » 87 Discorre di Torino, e, argutamente, del carattere e dei costumi de’ suoi abitanti, delle lettere e delle scienze che vi sono coltivate. Lettera ventiduesima — Del dottore Ignazio Somis a Giambernardino Vigo » 95 Piú che gli spiratoi, giova alla cura dei polmoni il latte d’asina. Lettera ventitreesima — D’Antonio Montefani Caprara al dottore Iacopo Taruffi » 97 Sa vivere del poco, e piú gli quadra un po’ di pan bruno e una cipolla mangiata domesticamente, che non le pernici e i pavoncelli delle altrui mense. Ma la salute, che ha buona, sa conservarsela. Lettera ventiquattresima — Dell’abate Felice Belgrano al marchese Favre di Cavagliá » 102 L’uomo saggio non fantastica di felicitá, ma lascia andare il mondo a posta sua. Lettera venticinquesima — Di Paolo Maurizio Caissotto di Chiusano ad Ercole Pochettino » 104 Perché sovente le ragazze non iscrivano né ai genitori né agl’ innamorati. Lettera ventiseiesima — Del conte Benvenuto di San Raffaello al dottore Nicolao Brovardi » 107 Gli storici italiani scrivono malamente, i francesi sconciano la storia con troppe bugie, e sopra tutti il Voltaire con la sua parzialitá pei cinesi. Lettera ventisettesima — Di Tommaso Filipponi a Giuseppantonio Nuvoli » 113 Invito.