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ne’ miei Studi e ricerche cit., p. 508), ora di dimostrarvi, con «cose di critica da far arricciare i capegli in capo», la sua severitá di giudizio, dovuta allo «studio d’Orazio e dell’opere di Johnson» (cfr. la lettera al Carcano da Londra, 9 ottobre 1778, in Opere di G. Baretti, ed. cit., iv, 268). E nel 1779 vedeva finalmente la luce in due volumetti quella Scelta \ di ] lettere familiari | fatta per uso | degli studiosi di lingua italiana \ da | Giuseppe Baretti, | segretario per la corrispondenza straniera della reale | britannica accademia | Londra, | da Giovanni Nourse libraio di Sua Maestá | mdcclxxix |, che oggi ricompare per la prima volta quasi integralmente in questo volume e tien dietro molto opportunamente a quello di Prefazioni e polemiche, perché, mentre, da una parte, offre un documento importante di ciò che un italiano poteva proporre alla lettura del pubblico inglese del secolo xvm, e di ciò che quel pubblico poteva, in fatto di lingua italiana, gradire e trovar di suo gusto; dall’altra, compie e colorisce felicemente la figura originale e caratteristica dell’uomo e dello scrittore, giá per quel primo volume vigorosamente sbozzata. Perché questa Scelta, in cui i soggetti svolti sono pure cosi vari e cosi attraenti, e l’anima e il pensiero dello scrittore torinese si svelano in tutta la loro interezza, e, pur in mezzo, talora, a certa sovrabbondanza verbale e a certa voluta affettazione di stile, atte a mostrare che l’autore «sa giuocar di penna bene» (ma che tuttavia non guastano e, quel eh’ è piú, non annoiano mai il lettore), sono indubbiamente notevoli le grazie e le finezze del narratore e del descrittore, e l’acre e arguto spirito del critico e del polemista, e la pacata e’serena filosofia dell’uomo di buon senso e di buon cuore; perché, ripeto, questa Scelta non sia stata piú ristampata integralmente dopo il 1779, è facile sospettare, se si pensa, da una parte, all’estrema raritá della prima edizione — avvertita giá sessant’anni dopo dagli Stessi editori di Milano dei Classici italiani (ed. cit., iv, p. vm), — e, dall’altra, a quella libertá ed audacia di linguaggio e di idee, che v’ha di sovente in essa, e che, mentre fu certo la causa della scarsissima*diffusione che della Scelta fu permessa a suo tempo fra noi, trattenne forse gli editori, pavidi e scrupolosi, dal tentarne una nuova edizione. In compenso, furono numerosissime e divulgatissime le ristampe parziali. Cosi Pietro Custodi, fin dall’anno 1822, facendo seguire alle Memorie della vita di Giuseppe Baretti certe Discussioni letterarie (pp. 219-322) e certe Lettere descrittive (pp. 325-406) del