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degno, e piú che degno, di starsi laggiú negli antri dell’inferno, insieme con Lutero, con Calvino, con Giuda e col conte Gano. Qui si, che il signor proposto avrebbe potuto avere una fiducia non del tutto pazza, non del tutto assurda, di ficcare tanto di spiedo nella pancia dello zoppo e d’arrostirselo come un francolino di Mugello! Ma non gli sfoderare altr’arme contro, se non quelle delle bugie grosse, delle bugie facili a scoprirsi, delle bugie facilissime a ribattersi! Oh, gonzo cento volte! Oh, mille volte stragonzo! Vanne alla scuola del frate Buonafede, miserabile proposto! Vanne da quello ad imparare il mestiero del tristo, ché davvero nollo sai punto, malgrado lo spirito del rospo che t’anima e ti vivifica! È vero, Pierlorenzo, che le lodi date al Machiavelli dallo zoppo nella sua prefazione vanno, come v’accennai pur ora, accompagnate da qualche biasimo. Il Machiavelli è in quella prefazione imputato dallo zoppo d’aver commessa qualche sgrammaticatura, d’aver talora fraseggiato alla latina anzi che alla toscana, specialmente ne’ libri delle Storie fiorentine, d’aver dato qualche mal documento in fatto di politica e d’avere sciorinato qualche mal precetto di morale. Queste quattro cose lo zoppo le ha fatte tutte quattro in quella prefazione: non si può negare, e non si niega. E che vantaggio gli si recherebbe negandole, se si potess’anco farlo coll’aiuto d’un qualche sotterfugio alla buonafedica? Le cose un tratto messe in carta, anzi stampate, non bisogna negarle, ma sibbene difenderle come buone e ben dette, quando si possa farlo senza ingiuria della veritá e della giustizia, quando si possa farlo senza ammucchiare il falso sul falso e gli errori sugli errori, alla moda del fallace frate celestino. Facciánci dunque a scorrere una dietro l’altra le quattro cose che lo zoppo ha dette nella sua prefazione a svantaggio del Machiavelli, e vediamo che prò n’avrá la causa del signor proposto. Che il Machiavelli s’abbia scritte la piú parte dell’opere sue con molta fretta e senza badare a minuzie di lingua e d’ortografia, e che s’abbia per conseguenza commessi alcuni falli contro la grammatica, lo zoppo l’ha provato con alcuni esempi;