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Ella verrá qui d’accordo meco, signor Tolomeo, che il cuore del conte Berlinghieri s’aveva delle fattezze non comuni al cuore d’ogni conte. Le sue facoltá non erano grandi; ma del suo poco e’ sapeva certamente disporre molto meglio che non i donni piú doviziosi del loro assai. Una delle cose che amava il piú di fare, era quella di condurre a segno de’ matrimoni; e, chi lo motteggiava di questa sua passione, soleva facetamente rispondere che, facendo a quella guisa, e’ toglieva molti dal pericolo di farsi frati. Non è da stupirsi se, con quel buon capriccio nel capo, non lasciò che un tenuissimo avere al nipote, il quale però s’ha di suo quanto basta per vivere in una piú che mezzana splendidezza, quando il voglia. La famiglia de’ Berlinghieri è una delle piú antiche e delle piú distinte nella nostra provincia. Ma il nostro conte non volle sostenerne il decoro al modo che s’usa generalmente; e dal di che fu padrone di fare alto e basso, come noi diciamo, avendo perduta la moglie, che aveva menata nella sua prima gioventú, e non trovandosi figliuoli, risolvette fermamente di vivere il resto de’ suoi giorni scapolo e d’adoperare il suo a fare quanto piú bene avrebbe potuto. Il suo vestire fu sempre schietto e senz’ombra di pompa; né si nutriva per lo piú che di legumi e di frutti, con una frittata verde di tanto in tanto, né mai assaggiò vino d’ alcuna sorte. Alle mense altrui non fu visto giammai, ed alla sua pochi curavano d’andare, come parca di soverchio. Non volle mai avere a’ suoi servigi che una sola donna, e sempre attempatotta, la quale gli era cuoca e casera e cameriera e ogni cosa. Nella sua gioventú viaggiò assai per l’Italia, e sempre solo, e sempre a piedi, ed in calessi di vettura quando incominciò a incanutire, non ascondendosi che cosi faceva per risparmiare de’ danari, che voleva adoperare in un altro modo. Le caritá continue e i molti matrimoni de’ poveri industriosi, che veniva incessantemente aiutando, se ne portarono la miglior parte del suo patrimonio, che non era spregevole quando gli venne dapprima in mano. — Fa’ capitale della mia libreria e della casa, — soleva ripetere sovente al nipote. — Queste due te le lascerò sicuramente