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don Vittorio, la bella risposta, che un qualche spietato frataccio mi potrebbe qui dare. Io però, che non mi sbigotto al parlare de’ fratacci spietati, e che anzi sdegno d’entrar in dialogo con essi, lasciando quelle frateschissime parole senza risposta, mi volgo di nuovo a voi ed a quegli altr’uomini ricchi di ragione, dotati d’umanitá, schiettamente amanti dell’onesto e del giusto; e dico che, quantunque le larghe spallacce del nostro goffo popolo sieno atte a portare quell ’enorme, quel disorbitante peso senz’accorgersene piú punto, non è tuttavia onestá, non è giustizia, non è buongoverno il lasciarglielo piú oltre portare; e dico che il nostro principe, se non può cosi ad un tratto levarglielo d’addosso, dovrebbe almeno fare un qualche po’ di sforzo onde scemarglielo; poiché il male, che alcune classi d’uomini soffrono, è forza sia obliquamente e per consenso un male universale di tutte, se l’idee di buongoverno ricevute nel mondo come vere, dacché le societá civili vennero istituite, non sono tutte idee false, idee insussistenti, idee ridicole. Ma che ciancio io qui d’un male, che non tocca finalmente se non il mero interesse d’alcune classi d’uomini, vale a dire il solo sminuimento delle borse loro, a far la cosa piccola quanto si possa? Buono Iddio! Quel male non è se non un’inezia da non farne punto caso, quando si ragguagli a quell’altro, molto maggiore, della perdita, successivamente fatta nel corso d’ alcuni secoli dal paese nostro, di quelle tante e tante migliaia di famiglie, che si sarebbono pur formate in esso, se le porte de’ conventi non si fossero da piú secoli tenute spalancate a quelle tante e tante migliaia di spensierati e di fuggifatica, che vollero pur farsi frati in ogni parte della nostra contrada. Questo si, che gli è un male, al di cui ribocco tutte le leggi umane e divine avrebbon dovuto far argine sino da principio! Questo si, che gli è un male veramente miserando, veramente orribile, veramente contrario alle idee piú ovvie d’una sana politica! — Ma se i nostri tanti frati — risponderá qui un qualche pidocchioso padre maestro, — se i nostri tanti frati riescono d’alcun detrimento a molte classi d’uomini coll’obbligarle a