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ai differenti macelli. Figuratevi che frastuono tante genti, tante ruote e tante bestie debbon fare! Lungo quella immensissima strada di qua e di lá, come anco di qua e di lá da moltissim’altre, le botteghe sono a migliaia, e piene di tante e si diverse sorte di robe, che a registrarne solo i nomi saria mestiero un vocabolario assai piú voluminoso che non la nostra Crusca. Quanta infinitá di cose v’ha in quelle botteghe, nessuna delle quali m’abbisogna, la Dio mercé! Patevene le croci a vostra posta; ma né per cento né per dugentomila scudi vorrei impegnarmi a rifare i segni di quelle innumerabili botteghe, migliaia de’ quali sono grandi come tavole d’osteria, con di molte bislacche figure dipintevi suso d’ambo i lati. Lioni bianchi, tigri verdi, orsi turchini, cervi e daini pavonazzi, cavalli aurei, cani argentei ed altre stravaganze su questo andare in numero infinito, da farne il piú strano libro che sia, chi volesse notarle tutte in un libro. I principali abitanti di Londra sono per la maggior parte dati al trafico e alla mercatura. Que’ di Westminster sono «lordi» e cortigiani e signori di varie fatte, perché in Westminster il monarca risiede con tutta la sua corte. Londra s’ha la sua cattedrale, che è quel San Paolo giá nominatovi, e Westminster s’ha pure la sua, chiamata «la badia». Di San Paolo fu architetto un cavaliere Cristofano Wren. I maestri d’architettura trovano di molti difetti in quel tempio; ma io, che non la so guardare tanto pel sottile, dico che San Paolo è un edifizio grande e stupendo e che t’empie tutt’a due gli occhi di magnificenza. Cosi fosse ornato nell’interno, che, a dir vero, è d’un nudo spregevole. San Pietro di Roma è piú vasto che non San Paolo di Londra; ma le cose in questo mondo non possono esser tutte a una misura, e basta che San Paolo s’ha la sua parte di vastitá: e, s’egli è vero che il cavalier Cristofano non era né un Bramante né un Michelagnolo, e’ non era però nemmanco un’oca. Ho letto in qualche libro come San Paolo costò qualcosa meno di quattro milioni di scudi romani a fabbricarlo, e che San Pietro costò quaranta milioni di tali scudi. A questa ragione, col danaro speso a fabbricar San Pietro si sarebbono G. Baretti, Scelta dí lettere familiari. 21