Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/312

LETTERA VENTESIMA

DEL CONTE DI SCARNAFIGI AL MARCHESE GRISELLA

DI Rosignano [Niccolò Machiavelli fu grande come politico, come storico, come maestro dell’arte della guerra e come scrittore; ma sui governi monarchici e sulle repubbliche ebbe delle idee arcibislacche.] Chi vi ha detto, garbatissimo signor marchese, che in questa villeggiatura io ho attentamente rilette V Opere del Machiavelli, non v’ha detta la bugia, poiché non soltanto le ho rilette, ma ho cercato con somma sollecitudine di porre insieme quanti piú materiali mi fu possibile, onde poter compilare la Vita di quel grand’uomo l’autunno prossimo, se Dio mi vorrá dar vita e salute. Intanto, poiché volete vi parli qualche cosa d’esso e dell’opere sue, ecco che, senza mandarla sino a quest’altro mese, ve ne vo’ empiere alcune poche pagine, che voi riceverete per arra di quelle molte moltissime da scriversi poi, come dissi, nella villeggiatura del prossimo anno con questa mia penna. Ed ecco che me ne vengo al proposito senz’ulteriore preambulo. [Seguono, con varianti formali e qualche omissione, le pagme 153-160 del volume Prefazioni e polemiche giá pubblicato in questa collezione, dalle parole «Niccolò Machiavelli...» alle parole «stufe di Stocolmo»]. Ecco, però, signor marchese, che la mezzanotte mi fa sentire la sua campana. Dunque lasciatemi andar a dormire, come suppongo v’abbiate fatto voi. Domattina riassumerò l’argomento e farò di dirvene alcun ’altra. Schiavo divoto.