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intenzione di metastasiare? Eppure, dove sono que’ dieci soli versi di recitativo, dov’è quell’aria sola, che per semplicitá, per vaghezza, per brio, per tenerezza, per sublimitá e per giusto maritaggio di pensiero e di frase, s’ abbia minimamente che fare anche col piú negletto recitativo o coll ’aria meno studiata del Metastasio? Trenta e piú canzonette son ite in volta, che furon fatte in risposta o ad imitazione di quella sua celebre canzonetta A Nice; ma tutte, dalla prima sino all’ultima, non sono se non magre scempiaggini a paraggio di quella maravigliosa cosuccia. Le ultime cose scritte da questo impareggiabil uomo, come a dire l ’Èrcole al bivio, la Clelia e la Nitteti, sono senza dubbio assai dammeno del suo Temistocle, dell’ Achille in Sciro, del Demetrio, de\V Adriano, del Tempio dell’ eternitá, del Giuseppe riconosciuto e degli altri suoi primogeniti componimenti. Contuttociò, quella Nitteti, quella Clelia e quell’ Ercole al bivio sono cose infinitamente superiori a ciascun dramma scritto da ciascun imitatore del Metastasio; e quanto egli merita di compatimento, se l’invecchita ed esausta musa non gli permise d’agguagliare con quell’opere l’altre che scrisse in piú begli anni, tanto meritano di fischi e di beffe que’ Migliavacchi e que’ Coltellini e que’ Goldoni e que’ Serimanni, e tutti quegli altri goffi che vollero pur misurare le loro pimmee forze colla gigantesca robustezza d’un tant’uomo. La chiarezza e la precisione, da cui vengono, come dissi, caratterizzate l’opere di questo poeta, sono poi tali che costa pochissimo il ritenerne a memoria le scene intiere; e di tante migliaia di persone che possono fra l’altre sue poesie ripetere a libro chiuso tutta la mentovata canzonetta A Nice, non ve n’ha forse cinque in ogni cento, a cui l’impararla a memoria abbia costato piú fatica che il leggerla due o tre volte. Pochi pochissimi sono i leggitori di poesia che possano recitar a mente de’ lunghi squarci di questo o di quell ’altro poeta, quando non si sieno messi di buon proposito al punto d’ impararli; ma i versi del Metastasio s’insinuano nella memoria d’un leggitore senza ch’egli se n’accorga e sappia come; imperciocché la sua poesia è sopra ogni altra chiara e precisa: che tanto