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a fianco, l’uno chiamato Vose e l’altro Tosse. — Cosi è — dice il mio monferrino. — La cittá di Noli forma una repubblica indipendente, governata da due consoli che si mutano di quattro in quattro mesi. L’entrata sua pubblica ascende sino all’enorme somma di centotrenta zecchini, o poco meno; cinque de’ quali si mandano magnanimamente ogni anno alla repubblica di Genova; e non mica in tributo, ma sibbene per mostrarle gratitudine dell’incomodo che si dá in difenderla da ogni nimico esterno ed interno. Cogli altri centoventicinque zecchini si pagano il medico e il chirurgo, e si fanno l’altre speserelle che occorrono al totale degli abitanti. I territori de’ tre luoghi — continua il monferrino — producono assai piú olio e piú vino che non se ne può consumare nel paese; e la ridondanza di quelle due derrate congiunta colla pesca abbondosa, che si vende in gran parte a’ contigui piemontesi, bastano a procacciare ai nolini e a’ loro sudditi le pochissime cose necessarie al loro frugale mantenimento. Le persone però che sono di piú riguardo in quel dominio non sono i consoli, ma due altre. La prima delle due è il vescovo, che ha una casa fuori della cittá, posta sur un ciglio di monte. I redditi del vescovado nolino sono qualche poco accresciuti quando Sua Signoria illustrissima vuole farsi maestro di scuola a benefizio de’ fanciulli nolini, e insegnar loro a leggere e a scrivere. L’altra persona d’alto grado nella repubblica è un certo dottor Leoni, possessore d’una tanta parte de’ tre territori, che l’entrata sua non soltanto bilancia quella della repubblica, ma la vince quasi del doppio. Guai alla repubblica se quel suo potentissimo cittadino si ficcasse nel capo di farsene tiranno! Per buona fortuna egli è un buonuomo che non cerca se non di vivere tranquillamente, senza curarsi di mettersi sull’orme de’ Cesari e degli Ottaviani. — Deh, signor abate, andate a far una visita per amor mio ai signori di Noli, onde possiate un giorno dirmi quali sieno le forze terrestri e marittime di quel loro governo! Ben m’immagino che quelle forze non sieno a un gran pezzo formidabili quanto quelle della Francia e dell’Inghilterra; e suppongo che il loro esercito si ristringa a poco piú delle persone de’ duo