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24 lettera quarta

monferrina (1), che Farinello (2) non ce l’avrebbe potuta; e passava cosi l’affanno che la prefata via maestra gli dava, la quale, per vero dire, pare la via del paradiso, tanto è stretta e scabrosa.

Cominciando finalmente il sole a saettarci con de’ raggi alquanto ardenti, riascesi nel calesso e giunto al basso del colle su cui Moncalvo (3) si sta comodamente a sedere, ecco che d’improvviso il terreno si sfonda sotto i nostri due bucefali, ed ecco che essi e il calesso e tutto il mondo, per quel che mi parve in quel momento spaventevole, tombola e si cala tutto in un fascio dentro ad una pantanosa buca o fogna o caverna o abbisso, e con grandissimo terrore d’una dama gravida, se una dama gravida si fosse trovata in mia vece nel calesso! Alla scossa che diedi sprofondando e allo sferzare e al bestemmiare della mia poco cauta guida, presto m’avveddi che eravamo nel bel mezzo d’una brutta pozzanghera; onde, spingendo da me con grand’empito il parafango, mi lanciai fuora del calesso bello e in mezzo del tenero limo, il quale, riverentemente cedendo alla gravità del mio personaggio, mi lasciò immergere sino alle fibbie delle ginocchia nella sua tenerissima tenerezza; né fu poca fatica, come né anco poca fortuna, l’uscire, come feci con quattro scosse feroci, sano ed incolume di quella bolgia dantesca. Ma oimè, che le mie gambe, pur ora vestite tutt’a due di seta bianca, perdettero in un baleno la candidezza della loro spoglia e si trovarono coperte d’un nero e glutinoso imbratto! E tanto ingrossate per giunta, che mi fecero ricordare quelle d’una rinocerontessa da me veduta un tratto in un casotto alla fiera dell’Assensa in Vinegia. Manco male che alcuni buoni contadini vennero tosto in nostro aiuto con due coppie d’aggiogati buoi. Dopo molto gridare e schiamazzare e consigliare e misurare, si trassero finalmente i cavalli e il calesso di quel pantano, che non fu poca grazia né poco affanno. Vi sovvien egli un ritratto del bizzarro Carlo dodici di Svezia, posto in fronte alla

  1. Cioè nel dialetto che si parla in Monferrato.
  2. Carlo Broschi, detto Farinello, musico celebre.
  3. Villaggio nell’Astigiana così chiamato, quasi a mezza via tra Asti e Casale.