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reale; e questa si pretende fosse la prima primissima origine del vetro». Signor mio, credetela o non credetela, a me basta che Plinio l’ha detta. Gli è però un fatto da non si negare che in quella stessa spiaggia e lungo tutta la costa d’Egitto si trova oggidí un’erba o pianticella, chiamata «cali» da quelle genti, la quale, arsa e ridotta in cenere e mescolata quindi coll’arena di que’ paesi, anzi pure con molte sabbie de’ nostri, e cotta in una delle nostre fornaci, si converte in vetro bello e buono: cosa che vi faremo vedere qui nel nostro Murano! 1 ) quando verrete da noi, che vorrei fosse domane o doman l’altro. Alla storia o fola di Plinio si può aggiungere che s’è trovato infinite volte sotto terra del vetro non fatto certamente dagli uomini. Della formazione di tal vetro non si può rendere altra ragione, se non che un qualche fuoco si sia per caso acceso in luogo dove vi fosse accidentalmente del nitro e del cali, e che quel fuoco, operando a un tratto su tutt’a due le materie, sia venuto a formare quel vetro naturale. In oggi quell’erba cali è familiarmente nota a tutti i vetrai dell’Europa, ed i nostri muranesi ( 2 ) ne fanno venire d’ Egitto le navi piene e tuttora l’adoperano; ma nel secolo di Plinio non dovett’essere troppo ben conosciuta, poiché egli stesso, che parla tanto del vetro e del modo di farlo, non la nomina punto né poco; ed è pur cosa probabile che la prefata pignatta fosse fatta principalmente bollire da quella stess’erba. Il lusso in fatto di vetro, come giá v’accennai, era eccessivo fra i romani, che non ignoravano l’arte di colorarlo e di fingere con esso gemme d’ogni sorte. Di fatto io n’ho una sicuramente antica, la quale imita il giacinto; e voi dovete averne vedute di molte, anzi infinite, nella raccolta del conte Moscardo in Verona e in quell’altra del Settala in Milano, che si scambierebbono quasimente per rubini e per balasci e per ismeraldi e per zaffiri e per ametiste e per altre gioie e gemme, alcune (j) Isoletta vicino a Venezia, dove sono le fornaci de’ vetri. (2) Abitanti del suddetto Murano.