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22 lettera terza

poco importante storia de’ miei passati casi, e le glorie di questa Roma, e la magnitudine di questo papa, e la lucidezza di questi cardinali, e lo sfoggio di questi prelati e principi e grandi signoracci di tante sorti, che lampeggiano, che balenano, che sfolgoreggiano in questo emisferio. Infinite volte m’è accaduto di spiegar loro dinanzi sur un’ampia tavola una topografia di questa gloriosa metropoli, ed allungando il dito andar loro dicendo: — Ecco qui San Pietro con quel suo stupendo colonnato ! ecco qui il Castel Sant’Angiolo! ecco qui il Colosseo, il Vaticano, il Panteonne, la villa Adriana, — e questa e quella e quell’altra gran cosa! Oimè, signor Lodovico! troppi troppi di questi sogni io me li sogno ciascun di ad occhi aperti, e sovente m’affanno del mio non poter venire a godere un tanto bene con voi tutti; e sovente eziandio mi rido di questo mio matto ghiribizzare; e qualche volta pure (cosi potessi farlo sempre!) chino questa mia sciocca testacela e ringrazio il datore d’ogni bene del suo avermi condotto dove le mie fatiche mi procacciano quel poco che mi basta per vivere, e nel prego che m’aiuti a sgombrare della mia mente questi vani desidèri, e a rassegnarmi al suo santo volere. Dio buono! s’egli è tuo decreto ch’io viva il resto de’ miei di lontano da’ miei, vogli almeno ch’io li rivegga un giorno in una città più bella che non è questa Roma, e più piacevole che non è quel mio Lodi! (1).

Ma la carta è finita e la notte già troppo avanzata; sicché finiamola col solito «statti sano».

  1. Città in Lombardia, così chiamata.