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D’ANNA REPPI FACCINI AL SIGNOR CONTE SUO SPOSO 209 si propone sinceramente d’ amarvi nel prefato modo. Bisognerá dunque che voi non vi mettiate a far il vezzoso con altre donne; e se mai vi abbatteste in alcuna che vi desse un pochino nel genio, bisognerá badiate bene a non v’ingolfare impercettibilmente nell’ amor suo, perché questo sarebbe farmi un di quegli oltraggi che poche mogli hanno cristiana virtú abbastanza per sofferirli con flemma, checché ci raccomandino i nostri frati e checché i moralisti nostri ci cinguettino. Bisognerá, signore sposo, che, a dispetto dell’ostinata moda, voi non vi vergogniate giammai di trovarvi meco anche in pubblico, e bisognerá non v’abbiate rossore in veruna occasione di confessare che mi volete bene, quantunque una tal confessione esponga qualche volta un marito al sorriso delti sciocchi e degl’insensati. Bisognerá v’astegniate non soltanto dal fare il cicisbeo e il cavalier servente, anche con intenzione di passare semplicemente il tempo; ma vi guardiate eziandio bene dal non tenermi sempre ferma nella opinione d’essere da voi preferta, anche dopo il primo mese di matrimonio, a tutte le creature della mia spezie. Bisognerá poi, e forse questa richiesta la vi parrá alquanto strana, che non m’accarezziate tanto ad un tratto da stancarvene in poco tempo, onde sfuggire il rischio di rendere esausto il fonte dell’ amor vostro; e bisognerá mi mostriate sempre d’avere per me un certo domestico rispetto, che piace alle donne d’animo dilicato e signorile fors’anco piú che non l’amore impetuoso e violento. Bisognerá vi guardiate bene dal mostrar mai il mi- nimo dispregio o pel corpo mio o pel mio intelletto, ma che vi contentiate si rimangano entrambi come li avete trovati. Bisognerá non m’induciate mai né con parole né con atti a pensarvi capace di cosa vile, poiché la fortezza dell’animo e l’altezza della mente sono le due cose che rendono gli uomini cari alle donne ragionevoli e sensibili, come credo d’esser io. Bisognerá mi convinciate sempre della tenerezza vostra verso il genere umano e della vostra prontezza in fare a chi lo merita quanto bene sará in vostro potere di fare, perché io, come ogn’altra donna, non posso patire un uomo buono solo per se stesso. Ho osservato piú volte, sposo mio, che voi altri poeti, G. Baretti, Scelta di lettere familiari. 14