Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/204

eziandio piú bugiardo del dottor Novelli, piú furbo del Lombardi, piú spergiuro di Craforte: anzi pure, piú codardo di questi nostri castratoni dell’Opera, e piú traditore che non i begli occhi d’una mia conoscente di cui non occorre dirvi il nome. Avvengane che vuole, a me non tocca da nessuna banda; e chi ha frega di combattere combatta, e chi non l’ha stiasi a sua posta guardando all’ecclissi: ch’io mi faccio pur vecchio a mio dispetto e non vo’ piú, durante il poco vivere che m’avanza, far altra cosa se non godermela co’ miei pochi amici e ridere di tutte coteste disperate guerre che i pazzi uomini si vanno tratto tratto facendo, non si sa perché; e mio danno, se non diventerò grasso prima d’andarmene a far terra da boccali, come dicono nel mio paese. Ma ecco che il mio foglio è pur pieno da ogni pagina, tanto che appena mi rimane luogo di pregarvi scusiate tutte queste baggianate. State sano e tornate presto. Addio.