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molto fitta. Il Marsili, che ha vista l’ Inghilterra, mi dice che un uomo di tanto nome avrebbe colá trovato piú d’un libraio che avrebbe dato un bel migliaio di ghinee per un’opera tanto magna. Se il libraio di Bassano dá al Morgagni un cento copie d’essa onde ne regali gli amici, crederá d’aver fatto piú che non Carlo in Francia. Questo vuol dire la diversitá de’ paesi! Signor marchese, io mi starò qui ancora un paio di giorni, per meglio vedere quest’universitá ed alcuni altri de’ suoi professori e la chiesa di messer sant’Antonio, il quale tira tuttavia innanzi a fare de’ miracoli maiuscoli, e quella di santa Giustina, che non sa fare miracolo nessuno, e il sepolcro che dicono d’Antenore, e alcun’altre cose. Continuerò quindi il mio viaggio senza farmi troppa fretta, essendo risoluto di vedere lungo la via quanto piú potrò e di non attraversar l’ Alpi del Tirolo sintanto che questo freddo non cessa un poco. Non le si dimentichi di scrivermi a Municche, a norma del ricapito datole nell’antecedente mia; e stiasi ben avvolto in quel suo pelliccione, se il freddo è tanto fiero in Genova com’io l’ho trovato in Vinegia e in Padova. Addio alla Eccellenza Vostra e a quella della signora consorte, che potrebbe pur farle un cencio di figliuolo ora che il freddo la debbe tenere in letto tante ore piú del solito. Le bacio le mani.