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il Valentino e Stupinigi e il castello di Moncalieri, tutt’a tre delizie reali; e il Monte de’ cappuccini e l’ Eremo, che è un convento di frati barbuti come i cappuccini, e non dell’ordine di san Francesco ma dell’ordine di san Romualdo, collocato in un luogo montuoso, aspretto anzi che no, cioè affatto silvestre e perfettamente solitario; senza contare l’altro castello di Rivoli e la certosa di Collegno e altri luoghi di minor nota, che sarebbe troppo lunga storia il dirveli tutti a minuto. E in ognuno di que’ luoghi si godette di qualche veduta rara e da non essere facilmente agguagliata nella nostra Lombardia. Non voglio però omettervi la Veneria, villeggiatura primaria di questo sovrano, il di cui palagio e i giardini e il parco che l’ intornia t’empiono davvero l’animo di giocondezza e di soave stupore. Gli è propio un’estasi incessante 1’aggirarsi per que’ giardini e per quel parco, non meno sorprendente per l’ampiezza che per la vaghezza sua inesprimibilissima; e vedere, ad ogni passo che fai, scappar fuora d’ogni parte i daini e i cerbiatti e i lepri, e dalle numerose boscaglie e pruneti i fagiani e le pernici a stormi; e sentire ogni generazione d’augelletti cinguettare fra i folti rami de’ vari ed innumerevoli alberi e per le spalliere di verdissimo carpano e per le ridenti siepi di mirto e per le macchie di fiordispino e pe’ tanti cespugli formati da un subbisso d’arbusti e d’odorifere pianticelle. Cose tutte da far di botto innamorare non soltanto i giovani, come siamo noi, ma eziandio gli stessi vecchi, se il fossero anco ciascuno quanto l’antico Melchisedecco! Dorotea, Dorotea, date scopo quanto volete alla vostra immaginativa, è impossibile vi formiate giammai nella mente, comeché tanto poetica, una solo mediocre idea della sommissima bellezza di quel luogo: ve lo giuro sull’onor mio! Delle ville infinitamente vaghe, infinitamente piacevoli, infinitamente maravigliose, n’ho vedute anch’io d’intorno a Roma, e nel vicinato di Napoli, e per la Toscana, e nello Stato veneto, e per le nostre pianure lombarde, e qua e lá sul nostro monte di Brianza e in altre parti d’Italia; ma la Veneria del re di Sardegna passa ogni cosa, come la quercia passa ogni arboscello. Oh, che paese questo Piemonte! come verde, come