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in quel punto equivalenti, non dirò ad un boccone d’ammuffato marinaresco biscotto, ma né manco alla fradicia scorza del frutto piú comunale, tanto in poche ore divenne rabbiosa la fame e universalissima. È una cosa, signor conte, che t’annerisce propio l’anima, che t’ottenebra propio tutta la mente, il visitare quelle rovine con alcune di quelle persone che di tanta calamitá furono testimonie; perché le senti dire ad ogni passo: — Qui — rimanette morto mio padre. — Lá mia madre fu sepolta. Costi una tal famiglia peri senza che ve ne scampasse uno. — Colá perdetti il meglio amico che m’avessi al mondo! — Ecco le reliquie del palazzo d’un tale gran personaggio che fu ad un tratto estinto con tutti i suoi; ed ecco le vestigie di quel bel tempio sotto a cui piú di cinquecento cristiani furono d’improvviso seppelliti! — Cento frati qui finirono a un tempo i lor giorni, mentre si stavano cantando le laudi del Signore nel loro coro; e cotesto monistero perdette cencinquanta monache in meno che non si pronunzia il nome di Dio! — Giú di quelle scabre rupi si precipitarono molti atterriti cavalli e muli, altri co’ cavalieri e cavalcanti sul dorso ed altri coi cocchi e coi calessi pieni della gente che tiravano! — Ecco i frammenti del muro che cadde addosso all’ ambasciadore di Spagna, ed ecco dove le guardie che seguivano il fuggente monarca nostro furono dalla morte repentinamente involate al suo sguardo reale! — Migliaia di tali afflittive cose uno straniero, che va errando per queste compassionevoli rovine, sente replicare da quelli che l’accompagnano; ed uno interrompe l’altro per raccontargliene un’altra piú crudele della prima; e chi passa e s’accorge della curiositá altrui si ferma tosto in su’ du’ piedi, e con de’ gesti pieni di paura e con un viso effigiato di cordoglio e con delle parole ancora tremanti, quantunque cinqu’anni sieno scorsi dal giorno fatale, ti narra la dolente storia delle sue disgrazie e t’informa delle irreparabili perdite che s’ha fatte, e poi ammutisce a un tratto e se ne va sospiroso e colmo di tristezza! E ti fanno quindi tutto raccapricciare di nuovo al ricordarsi il freddo, il vento e la dirotta pioggia che per alquanti giorni dopo il terremoto fece morire assaissimi di quelli che scamparono da quel