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consanguineo. E in somma tutti, senza eccettuazione veruna, se non ebbero danno nella persona propia o de’ loro, l’ebbero almeno nella roba. Avvegnaché, essendo, come giá dissi, accesi tutti i fuochi, perché appunto era l’ora che in ogni casa si stavano allestendo i desinari, e rilucendo nelle chiese infiniti lumi per la solennitá del giorno, il rotolare di que’ tanti fuochi sui numerosi pavimenti di legno, e il cadere de’ sacri candelabri sugli altari, e lo spaccarsi de’ focolari e de’ solai, e rincontrarsi di tanti carboni e di tante fiamme in tante e tante combustibili materie, operò in guisa che presto il vorace elemento si sparse e s’appiccò in tante parti della cittá e fu tanto presto aiutato da un’incessante tramontana, che, non essendovi chi avesse il cuore o la mente d’accorrere ad estinguere l’incendio divenuto ad un tratto universale, e venendo pur guasto l’acquidoccio d’ Alcantara che somministra l’acqua alla cittá, in poche ore quel deplorabilissimo fuoco fini di colmare d’estrema irremediabile miseria l’angosciato rimanente popolo, che, stupefatto da tanti replicati mali, invece di adoperarsi in qualche modo, gli lasciò ogni cosa in libera preda e corse urlando e gemendo mattamente pe’ prati e pe’ campi, dove chi potette s’era, per involarsi al primo danno, rifugiato. Colá il comune infortunio aveva agguagliato ogni grado di persone; e i signori e le dame piú grandi del paese, non eccettuati i principi e le principesse del reai sangue, si trovarono ad una medesima sorte con la plebe piú abbietta; e colá molti che, per malattia o pel digiuno dell’antecedente vigilia si trovarono estenuati soverchio dalla fame, cadettero la seguente notte miseramente svenuti, e non pochi morti d’inedia sugli occhi al loro addoloratissimo sovrano che per tutto quel disastroso giorno altro non ebbe che amare lagrime da dar loro. E oh, quanti doviziosi grandi, quante nobili matrone, quante modeste donzelle furono colá costrette ad implorare pietá e soccorso dalla gente piú bassa, e a soffrir vicina la stomachevole compagnia di putenti mascalzoni e di sozze femminucce, e ad invidiare talora un pezzo di pane accattato che un qualche mendico si traeva di tasca per mangiarselo! Tutti i tanto vantati tesori del Brasile e di Goa mal sarebbono stati