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oltre; e che i francesi non appaiono gran fatto volonterosi di dare, o di farsi dare, quattro buone picchiate. Pare nondimeno impossibile che da qualche banda non s’abbia tosto a menar le mani: cosa divotamente desiderata da questi nostri scioperati del caffè d’Orange, non meno che da quegli altri scioperoni vostri del caffè di Ciccio b), i quali tutti non sanno propiamente di che diavolo cianciare, se una qualche battaglia non viene a somministrar loro un argomento. Di me poi non sapre’ troppo che dirti, se non che vado sempre lavoracchiando colla matita e col pennello secondo il solito. A questi di ho dipinto il centauro che si porta via Deianira. Ero tentato di farlo rassomigliare al nostro Bartolozzi; poi me n’astenni e non volli s’avesse una bella donna in poter suo né anco in pittura, poiché si satisfa tanto facilmente d’ogni bruttacchiuola; oltre di che, m’è tanto amico che sarebbe pure stata una crudeltá fargli dare una frecciata nel groppone da quel colloroso Ercole che la sta misurando a Nesso dall’altra riva del fiume. Orsú, Marsili mio: e’ mi pare d’averti scorbiccherata della carta assai; fa’ tu pure lo stesso a me per vendetta. Dimmi, quanto piú presto potrai, che sei fatto professore di Padova, e statti sano a tutto tuo potere. Addio. (x) Ciccio era un napoletano grasso e faceto, che teneva una bottega di caffè sotto le Procuratie nuove in Venezia.