Pagina:Baretti - La scelta delle lettere familiari, 1912 - BEIC 1749851.djvu/118

esaminano, ed esaminano anche male, oltre che sono assai pochi quando comparati alla massa del genere umano, sono poi anche dappochi com’essi per la piú parte. Dunque bada bene a studiare le cagioni e gli effetti delle passioni che muovono l’uomo a operare in una guisa anzi che in un’altra, e non far differenza negli esami tuoi dal signore gallonato al famiglio avvolto in una livrea, dal filosofo eloquente al balbettante bambino, dal poeta baldanzoso al timido artigianello. Io ti so dire, Peppina, come in tale studio tu troverai de’ passi che ti ributteranno, che ti disgusteranno talora moltissimo per la difficoltá che avrai a capirli e a spiegarli bene. Quel libro, che in quasi tutte le edizioni è intitolato Uomo, a?iimal ragionevole, troverai che dovrebb’anzi intitolarsi Uomo, animale per lo piú irragionevolissimo. Però non ti sgomentare dell’ ingannevol titolo, Peppina mia, né de’ passi intricati e mal costrutti che ogni sua pagina contiene, ché in ogni modo un altro migliore e di piú utilitá noi troverai nella Biblioteca universale. E statti sicura che chi non studia questo libro può fare un bel falò di tutti gli altri, da que’ bellissimi d’Omero e di Platone giú sino a que’ bruttissimi de’ nostri Pietri Verri ed Alessandri Verri. Ecco quello che cosi in su du’ piedi ti posso dire intorno al modo di studiare, figliuola mia dolce. Questo nulladimeno è argomento vasto, e infinite altre cose potrei aggiungere in tal proposito; ma io t’ho a scrivere una lettera e non una dissertazione. Sono oggi stato sui generali; forse un altro tratto scenderò a’ particolari. Intanto, giacché in cotesta tua villeggiatura tu non hai propiamente che fare, senza che tu strolaghi per trovar modi da fuggir la noia che la soverchia solitudine ti cagiona, scrivimi di spesso. Non di’ tu che scrivendomi tu godi? Godi dunque e trova uno scemamento alla tua noia. Tu sai quanto a me piaccia il ricevere lettere da voi altre giovani streghe: e non tanto perché mi scanutiscono e mi ravvivano nell’atto ch’io me le leggo, quanto perché l’ho fitta qui nel capo che ho in te per corrispondente una fanciulla, la quale sará un giorno, direbbe un moderno poeta, la stella piú luminosa dell’ausonio cielo. Il cuore mi dice che un di tu sarai