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DEL CONTE DI SAN RAFFAELLO A NICOLAO BROVARDI I09 Egli invaghisce me, non meno che voi, con quella sua tanta puritá, naturalezza e correntezza, che sono le tre principali qualitá del suo modo di scrivere, alle quali s’aggiunge la quarta del suo brio, che ti fa tirar innanzi a leggere quasimente a tuo dispetto anche quando tu lo riprovi leggendo. Ma se il signor di Voltaire è infinitamente da lodarsi e da ammirarsi come semplice scrittore, cioè dal canto della sua maniera d’adoperare le parole e d’ordinare lo stile, lo è egli poi come narratore di cose vere, che debbe pur essere il primo primissimo carattere d’ogni storico? Non voglio toccar il punto del suo aver converso in eroi di prima riga parecchi mecchi e becchi del passato e del presente secolo, piú d’uno de’ quali, se fosse nato alcun grado piú giú che non nacque, sarebbe stato scopato per uomo discolo e di mal esempio in ogni ben governato paese. E non voglio nemmeno toccare l’altro punto di quella sua perversa smania e pazzia, che l’ indusse tante e tante volte a dare bestialmente addosso a’ suoi cattolici in favore degli ugonotti e degli altri riformati, esaltandone sempre ogni razza, per trista che la si fosse, quasi che tutti coloro s’avessero fatt’altro, con quelle loro nuove inutilissime opinioni, che destare scompigli e risse e tumulti e guerre per tutta Europa, dalle quali dirivarono quindi tante spietate stragi e rovine crudelissime in molte e molte delle provincie dove s’estesero. Quante cose contra la ragione e contra il vero non s’ha il signor di Voltaire affermate su que’ due punti, e sempre con un’audacia e con una tracotanza che gli sgherri piú sfacciati non vi sarebbono per nulla? Io voglio lasciar la briga ai posteri di contraddirlo, di confutarlo e di, rinfacciargli migliaia d’ inique menzogne dette in biasmo e in vilipendio di molti papi e di molti principi e di molti rispettabilissimi personaggi, coll’unico diabolico fine di screditare la religione in cui nacque, di sbarbicarla dal mondo se avesse potuto, e d’empiere tutte le menti di scetticismo, di deismo e di confusione. Lasciamolo per ora regnare in Europa, dove non si potrebbe forse dirgli contro arditamente senza correre in qualche pericolo. Tegniamogli solamente dietro quando s’attraversa tanto mare per entrare ne’