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vertuose. Onde di lui ardentemente s’innamorò, e di giorno in giorno piú lodandolo e le sue belle maniere commendando, di modo si senti esser di lui accesa, che senza vederlo e starsi seco non le pareva di poter vivere. Il Bologna, che punto non era scempio né dormiglione, quantunque a tanta altezza non si conoscesse pari, essendosi de l’amor di lei accorto, l’aveva per si fatto modo nei segreti del core ricevuta che da ogni altra cura fuor che d’amarla aveva l’animo rimosso. In cotal guisa adunque amando l’un l’altro se ne stavano. Ella da nuovi pensieri sovrapresa, volendo meno offender Iddio che si potesse e ad ogni biasimo che indi devesse nascere chiuder la via, deliberò senza far altrui del suo amor avvisto, non amante del Bologna ma moglie divenire, e tacitamente seco godersi del lor amor fin a tanto eh’a manifestar le nozze fosse astretta. Fatta tra sé questa tal deliberazione, domandò un giorno in camera esso Bologna e seco messasi ad una finestra, come spesso faceva quando con lui de la cura de la casa divisava, a questo modo a dirgli cominciò: — Se io con altra persona che teco, Antonio, parlassi, assai dubiosa sarei di dir quanto di farti palese ho deliberato. Ma perciò che genti- luomo discreto ti conosco e d’alto ingegno da la natura dotato, e sei ne le corti regali d’Alfonso II, di Ferdinando e di Fede- rico miei propinqui nodrito e cresciuto, porto ferma openione e giovami credere che, quando le mie oneste ragioni averai inteso, che meco d’un medesimo parer ti troverai. Ché altrimenti trovandoti, sarei sforzata di pensare che in te non fosse quella perspicacitá d’ingegno che da tutti è giudicato. Io, come tu sai, per la morte de la felice memoria del signor duca mio marito sono assai giovane rimasa vedova e fin qui di tal ma- niera vivuta che nessuno, quantunque giudicioso ed austero critico, di quanto appartiene a l’onestá mi può in tanto quanto sia la punta d’un ago in modo alcuno riprendere. Medesima- mente il governo del ducato è da me in modo stato retto, che quando verrá il tempo che il signor mio figliuolo sia in etá di governare, io spero che egli troverá le cose in meglior assetto di quello che il signor duca le lasciò. Che oltra che ho pagati