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i6o PARTE PRIMA Casale. Il signor Scarampo lasciatosi a la còlerá e a lo sdegno governare, .sprezzato questo altro commandamento, cominciò a far assai peggio che fatto non aveva, e sperando potersi ritrar a le castella che di qua aveva, andò e la villa del suo contrario abbrusciò e il tutto mise a sacco e a rovina. Il signor Costan- tino, che quasi questo disordine preveduto aveva, s’era di gente provisto e subito se ne venne e pose l’assedio intorno al ca- stello del .signor Scarampo, prima che egli partire come deli- berato aveva se ne potesse. La signora Camilla sua moglie, sentendo questa mala nuova, fece ogni sforzo per metter vet- tovaglia nel castello ove era il marito. Ma per la solenne ed assidua guardia che i nemici facevano, non puoté mai fare che i suoi penetrassero al marito. Onde, sapendo che egli non aveva bisogno se non di pane, si ritrovò molto di malavoglia, e du- bitando di ciò che avvenne espedi per le poste un suo a Lo- dovico duca d’Orliens in Francia, supplicandolo che con piú fretta che fosse possibile provedesse a la salute del signor Sca- rampo. Il duca, che aveva molto caro esso signor Scarampo, subito mandò con .sue lettere un cameriero a la marchesa di Monferrato e le domandò di grazia che non lasciasse proceder piú innanzi il signor Costantino contra il signor Scarampo, e che farebbe che egli saria ubidiente e sodisfaria a tutti i danni del suo avversario. La marchesa, avuto il messo del duca d’Or- liens, lo mandò con le .sue lettere al signor Costantino; il quale in quel tempo era a pattuire col signor Scarampo, che non avendo piú da vivere nel castello ed avendo mangiato i ca- valli e quanto ci era, si rendeva a discrezione. Presentò il ca- meriero le lettere. Ma il signor Costantino, non so da qual spi- rito mosso, come ebbe lette le lettere, fece nel castello istesso tagliar la testa al signor Scarampo. Il che fu poi cagione de la sua rovina, perciò che non passarono tre anni che Lodovico duca d’Orliens fu fatto re di Francia e prese il ducato di Mi- lano, ed il signor Costantino fu astretto fuggire di Monferrato, perciò che il re aveva giurato di farlo morire se gli capitava a le mani. Ma torniamo a la signora Camilla, la quale, intendendo questa acerbissima nuova del marito, che ella amava a par de