Pagina:Bandello - Novelle, ed. riveduta, vol 1, 1928 - BEIC 1971550.djvu/145

giá solevi avere? Ove è il desiderio che mostravi quando eri fanciullo di voler per ogni modo soggiogar l’Italia e coronarti in Roma? Questa certo non è la vera via d’ampliar il regno, anzi piú tosto è il modo di sminuir e perder l’acquistato. Credi tu se Ottomanno primo, che la tua famiglia innalzò, avesse fatto la vita che tu fai, che tu fussi imperadore de la Grecia? Non ti sovviene aver letto negli annali dei tuoi maggiori, che Otto- manno partito di Gallazia soggiogò la Bitinia e una gran parte de le provincie che sono intorno al mar Maggiore, e per dieci anni che regnò mai non si diede al riposo? Suo figliuolo Or- cane, imitatore del paterno valore ed emulo de la vertu bel- lica, con grandissima felicitá domò la Misia, la Licaonia, la Frigia, la Caria, e dilatò i termini del regno fin a l’Elesponto. Amorato, che ad Orcane successe, fu il primo che l’arme tur- chesche con essercito in Europa portò, ove acquistò la Tracia, che Romania si dice, la Servia e la Rasia, e domò i bolgari. Che ti dirò di Paiazete, che con Solimano suo fratello, che il regno voleva occupargli, cosi valorosamente fece in Europa il fatto d’arme e quello uccise? Che animo pensi che fosse il suo quando ardi opporsi nei confini di Gallazia e di Bitinia al Tam- berlano e seco guerreggiare, che aveva quattrocento mila cavalli dei suoi sciti e seicento migliara di pedoni? Furono, dopo Paia- zete, Calapino, Orcane e Mosè; ma perché tra loro combat- terono poco acquistarono de l’altrui. Maometto fratello di Mosè, che fu tuo avolo, non acquistò egli la Macedonia e portò le sue arme fin al mare Jonio, che termina col mare Adriatico? Medesimamente in Asia contra i lidii e i cilicii fece molte spedizioni degne di memoria. Ma che dirò io d’Amorato tuo padre, che per lo spazio continovo di quaranta anni che re- gnò stette sempre su l’armi e mirabilmente aggrandí i termini de lo stato turchesco? Egli, morto il padre, passò d’Asia in Europa, e malgrado dei greci che favorivano Mustafá suo zio, che gli stati d’Europa voleva per sé, con l’aita de le navi de’genovesi penetrò dentro la Romania, il quale con lo zio ve- nuto a le mani, dopo lunga battaglia quello vinse ed ammazzò e rimase pacifico possessore di tutto il regno. Credi tu forse