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scusa che egli si facesse, volle per ogni modo che quel governo fosse suo e che pigliasse i danari. Fu subito sparta per la corte la fama di questo fatto, e a l’orecchie di Giudit pervenuta fu cagione che ella dolente oltra misura restasse, pensando che piú il suo amante non vederebbe, essendo usanza che i governa- tori de la Fiandra molto di rado e solamente per gran neces- sitá uscissero fuor de la lor provincia. Onde piena di malis- sima voglia non si poteva consolare. E tanto piú grande era il suo occulto dolore, quanto che le conveniva tenerlo celato per non far accorte le genti del suo fervente amore. Da l’altra parte l’amoroso Baldoino, che piú stimava una buona vista e una dolce paroletta de la sua innamorata, che quante Fiandre e quanti governi siano al mondo, medesimamente si trovava in grandis- simo affanno, perché, quanto piú voleva il debito e la ragione che de l’amore del suo re e di cosi onorata essaltazione s’alle- grasse, tanto piú il concupiscibil appetito l’attristava, conoscendo privarsi de la vista di colei quale egli infinitamente amava. Per questo viveva in pessima contentezza e del partir suo faceva grandissimo rammarico, di modo che tutta la corte senza fine si meravigliava veggendolo cosi malinconico, parendo pur a tutti che egli ne devesse star allegro, avendo, cosi giovinetto come era, ottenuta quella dignitá che i primi baroni di Francia averiano piú che volentieri presa, perciò che, oltre l’onore che era grandissimo, il profitto e l’utilitá che di cotal reggimento si traeva non si poteva stimare. Domandato poi da alcuni de la cagione di questa sua si gran malinconia, rispondeva non esser altro se non ch’egli si conosceva a tanta impresa non es- ser bastante. Giudit anco ella ne era fieramente trista, ma non ardiva mostrar fuori, come è detto, ciò che dentro il petto ce- lava. Ben se ne dolse amaramente con Baldoino quando di se- creto parlavano, scusandosi egli di non poter far altro, ma che eternamente le sarebbe servidore e che mai altra donna non ameria. Erano alcuni in corte i quali, ben che giudicassero Bal- doino essere innamorato, nondimeno al vero non si apposero giá mai, perciò che i dui amanti s’erano ,si saggiamente in que- sto lor amor governati, che non v’era chi giudicasse Giudit