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434 PARTE TERZA cosa alcuna. — E che sai fare? — soggiunse il Tura. — A cui Guglielmo: — Messere, io so attendere ai cavalli, far la cucina, far del pane; bisognando, sarei staffiero, e farei de l’altre cose e degli altri servigi, se insegnati mi fossero. —Segui poi Tura: — Dimmi, cavalcasti mai donna alcuna? — Oh, messere, voi mi beffate! — rispose egli. — Che dite voi? io già mai non vidi che le donne si cavalcassero. Si cavalcano elle? Se qui cotesto si costuma e mi sia mostro come si fa, io imparerò e farò secondo la costuma del paese. — Altre assai interrogazioni gli fece Tura, a tutte le quali da sciocco rispondendo, giudicò egli che il giovine senza malizia fosse, e riputandolo molto a suo proposito, seco del salario convenne ed in casa lo fece entrare. Non istelte Guglielmo quindici giorni col Tura, che da chiunque praticava con lui fu scorto per lo più semplice e nuovo augello del mondo; il che infinitamente a Tura piaceva, e benediceva il punto, l’ora ed il giorno che il tedesco gli era venuto a le mani. Trovò poi che sapeva benissimo far tutto ciò di che vantato s’era; il che pur assai gli piacque, e ringraziava Dio di cosi buona ventura. E parendo a lui che la moglie a questo tedesco non si devesse sottoporre già mai, si perché non era il più netto e polito uomo del mondo, ché anzi che no teneva un poco del caprino e sempre era unto e pieno di succidunie, ed altresì perciò che aveva questa buona parte, che ciò che sentiva o vedeva, scioccamente e da scemonnito ridiceva, cominciò a uscir di casa. Come poi era ritornato a casa, da Guglielmo intendeva quanto s’era detto e fatto, e grandissimo piacere prendeva de la sciocchezza e semplicità di quello. Essendosi Tura forte assicurato, perché era il tempo del raccolto, deliberò d’andar per alcuni pochi di fuori a le possessioni, e lo disse a la moglie, raccomandandole l'onore de la casa. Partito che fu Tura, la moglie si propose d’avventurarsi col tedesco e vedere, se possibil era, che quello supplisse ai mancamenti del marito, che era gran tempo che il giardino non l'aveva innacquato. Dopo desinare Guglielmo ordinava la cena e, perché il caldo faceva grande, stava in camiscia a torno al fuoco. La donna aveva mandato la fante a le fontane a lavar i panni. 11 perché, essendo fermato