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NOVELLA XXXIX 367 montato in alto e a la Leonora fatta una riverenza e baciato il guanto, a quella lo porse. E tutto ad un tratto alzata la mano, le diede su le guancie un grande buffettone e le disse: — Questo, signora, hovvi io dato, a ciò che un’altra volta impariate a non metter i cavalieri miei pari in periglio, — e si parti. La reina, adirata che in presenza di lei una de le sue damigelle fosse stata battuta, fece bandire da la corte il cavaliero per qualche tempo, biasimando la sciocchezza di quello che tra i lioni si fosse posto e poi avesse avuto ardire di batter una sua damigella. IL bandeLlo al magnifico signor ONORATO DA FONDI generale maestro di campo Vi deve sovvenire che quando eravamo a Gibello con il signor Cesare Fieramosca, luogotenente de l’illustrissimo signor Prospero Colonna nostro commune padrone, e che condannaste a le forche quel siciliano che il cava