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30 6 partf; seconda con le quali quando eravamo nel paese de la Piccardia I’esser- cito vostro con tanta concordia governavate, che essendo di varie e diverse genti raunato, mai non vi fu una minima discordia, non siano più in voi ; né vi siano più quelle astuzie militari, che tanto onore già vi fecero e tanto profitto quanto si sa vi recarono. E che del tutto il peggio mi pare, è che voi conoscete 1’error vostro e di bocca propria lo confessate, e nondimeno emendarlo non volete, anzi al fallo e peccato che è in voi andate ricercando di por un velo ed una apparenza d'onestà, e ritrovarla non sapete. Io, sire, amorevolmente vi ricordo che grandissima gloria acquistaste vincendo il re Filippo in mare, e tanta e si numerosa sua armata, che quattrocento vele aveva, rompendo e dissipando, e mettendo l'assedio sugli occhi suoi a Tornai, città si famosa, i cui popoli furono già di tanta stima e chiamati anticamente Nervi. Né minor gloria vi fu vincendolo a Creci presso di Abevilla, ove dal canto di Francia mori il re di Boemia venuto in soccorso di Filippo, e molti baroni che lungo sarebbe a nome per nome raccontare vi morirono. Assai anco vi s’accrebbe d’onore per la presa di Cales e d’infinite altre imprese che fatte avete. Ma io vi dico, sire, che molto maggiore e più glorioso trionfo conseguirete vincendo voi medesimo, perciò che questa è la vera vittoria e che più d'onore apporta. Poco valse al magno Alessandro aver vinto tante provincie e debellati cotanti esserciti, e poi lasciarsi vincere e soggiogare da le proprie sue passioni ; il che minore assai di Filippo suo padre lo fece, che a par del figliuolo tanti regni acquistati non aveva. Si che, signor mio, vincete questo folle appetito e non vogliate con cosi disonesto atto ciò che gloriosa- mente acquistato avete perdere e si brutta macchia porre ne la limpidezza de la gloria vostra. Non crediate già che io tanto ve ne dica perché non voglia quanto promesso v' ho d'essequire, ché intendo pienamente di farlo; ma de l'onor vostro assai più geloso essendo divenuto che voi non séte né del vostro né del mio, quello vi avviso e vi ricordo che mi par esser profittevole ed onore di voi. E se a voi stesso di voi non cale, a cui per Dio ne deverà calere? chi prenderà cura dei casi vostri, se voi