cicalatore. Né so come voi giá abbiate inteso che io sapessi l’istoria che m’avete chiesto che io dica, se non è stato questo mio compagno e padrone il signor Scipione Attellano a cui io questi di la narrai, con promessa perciò che non la devesse dire; ma egli non s’è ricordato de la promessa. Dico adunque che, per quanto mi narrò non è molto Antonio Mezzabarba, dottore ed uomo di buone lettere, nel tempo de la quadragesima santa avvenne che ne la chiesa di San Giugliano predicò maestro Sisto da Vinegia, uomo in sacra teologia e ne le divine scritture di profonda scienza, il quale ordinariamente abitava nel convento dei frati predicatori che si chiama San Giovanni e Paolo, e per l’ordinario predicava ogn’anno in una de le parrocchie di Vinegia, ora in questa ed ora in quella. Egli era molto appariscente, grande di persona e bello di viso e d’aspetto tutto ridente e giocondo, e in modo gli era si ben avvenuto de le sue prediche che generalmente per tutta Vinegia era chiamato il bel predicator de le donne. Predicando adunque egli a Vinegia in San Giugliano, predicava quella quadragesima stessa in San Salvadore, chiesa non troppo da San Giugliano distante, un altro assai famoso predicatore dei canonici regolari, a la cui predica andava madonna Cassandra, moglie di messer Pancrati Giustiniano, che era donna assai bella, grassetta e piacevole, ma di poca levatura. Era consueto maestro Sisto il giorno del sabbato predicar la sera suso il tardi, e sempre faceva una bellissima predica de le lodi de la madre d’ogni grazia, la nostra appo Iddio avvocata reina dei cieli gloriosa vergine Maria. Il perché un’altra gentildonna che ordinariamente udiva maestro Sisto ed era conoscente di madonna Cassandra, le disse un dí: — Madonna, io vorrei che vi piacesse di venir sabbato sera a San Giugliano a la predica, ché vi prometto che udirete un bellissimo sermone e sentirete cose de la nostra Donna che mai piú non sentiste. — Era questo nel principio de la quadragesima. Ora promise madonna Cassandra d’andarvi. E cosí il sabbato seguente v’andò, e postasi a seder per scontro al pergamo attendeva che il frate venisse; il quale non dopo molto montato in pergamo cominciò la sua predica e fece cosí bel