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PARTE SECONDA a voi, perché tal e si fatta punizione vi si prepara che de- siderarete mai non esser nati. Ed i giocatori e bestemmiatori di Dio e di santi come faranno? Come staranno i mormoratori e maldicenti che al prossimo levano la fama? Guai a tutti! Oimè, popolani miei, quanto mi rincresce di voi e quanto vie maggior sarebbe il dolor mio, se io prima non ve l’avessi avvisato! Egli è pur venuto il tempo che toccarete con mano ch'io non diceva bugia quando vi riprendeva ed emendava dei vostri peccati, e coloro che de le mie parole si ridevano come se io da gabbo avessi favoleggiato, oimè, quanto amaramente piangeranno! Silenzio, popol mio; state cheti e udite ciò eh’io vi dico e non lo pigliate a scherzo né in beffa. Avvertite anco che questa fia l’ultima volta che io più ne parli, perciò che estrema pazzia sarebbe la mia parlare ove non m’abbia udienza, e voler far bene a chi noi vuole anzi a sommo studio va ricercando il male. — Quivi don Faustino stette un poco senza dir nulla con gli occhi verso il cielo rivolti; poi alzata alquanto più del solito la voce, quasi lagrimando disse: — Signor Iddio, sempre sia lodata la tua potenza. Tu vuoi che io annonzi ai miei parrocchiani il loro apparecchiato flagello e quanto contra questo popolo tu sei adirato, ed io lo farò, per ubidirti, volentieri. Iddio, figliuoli miei, è di modo corrucciato contra voi per le molte sceleratezze vostre e peccati enormi, che egli senz’alcun indugio, come per misericordia sua mi ha rivelato essendo io in orazione, vuol mandar quello spaventoso e terribilissimo augel griffone, il quale con un becco tanto duro e forte che smagherebbe diece corazze d’acciaio, a tutti quelli che immersi nei peccati sono e che si sono beffati de le mie ammonizioni beccherà si fieramente gli occhi che tutti senza speme di mai più poter guarire resteranno cechi. Né crediate di provedergli a dire: — Io non uscirò di casa, io fermerò molto ben l’uscio e le finestre quando l’augello griffone anderà a torno volando per queste contrade, — con ciò sia cosa che Iddio ha ordinato che invisibilmente egli voli, a ciò che non sia chi possa schifare le sue amare punture. Gli è ben vero che io tanto ho pregato la sua divina maestà e tanto innanzi a quella sono stato