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NOVELLA XLII 121 la giovane era a la finestra, alquanto di colore si mutò; ma fatto buon viso, come le fu dinanzi fermò il giannetto e riverentemente le disse: — Buona vita, signora mia; come state voi? egli mi par un anno che io non v’abbia veduta. — La giovane udendo questo alquanto sorrise e cosi gli rispose: — Voi mi date la buona vita con parole, e d’effetti me l’avete già data molto trista. E come io mi stia, sapete voi cosi bene com’io. Ma sia con Dio, poi che altramente esser non puote. Voi m'avete pur del tutto abbandonata, e poi dite che vi par un anno che non m’abbiate veduta. Io mi avveggio bene che più di me non vi cale, e vo- gliovi dire che io sempre di questo dubitai, perciò che non era diventata cosi cieca né perduto tanto l’intelletto che io non conoscessi la mia bassezza non esser de la vostra grandezza degna. Nondimeno io vi prego che degnate talora di me ricordarvi, ché vogliate o no, io fui e sarò sempre vostra. — Il cavaliero inteso questo e veggendo che la donna non faceva maggior romore, si pensò averne buon mercato e cosi le disse: — Quello che io ho fatto, signora mia, è stato necessario farlo per metter una perpetua pace tra la famiglia mia e la Vigliaracuta, tra le quali sono state sanguinose mischie e il tutto adesso con questo parentado s’è acconcio. Né per questo sarete mai da me abbandonata, perciò che in ogni cosa che per me si potrà a beneficio vostro operare io sempre il farò di buon core, e per l'avvenire v'accorgerete che l'amor mio verso di voi non è punto mancato. — Io me n'avvedrò — soggiunse alora Violante — se talvolta voi vi lasciarete vedere e godervi. — Il cavaliero dicendo di farlo si parti, e non essendo cinquanta passi da la casa dilungato, chiamò a sé quel servidore che era del tutto consapevole e gli disse: — Ritorna a dietro e di’ a la signora Violante che a ciò che conosca che io l’amo e tengo conto di lei, che non le dando disagio io me ne verrò questa notte a starmi buona pezza seco. — Fece il messo l’ambasciata a la donna, de la quale ella mostrò meravigliosamente allegrarsi. Ora veggendo Violante che il disegno suo principiava a pigliar la qualità ch’ella voleva, subito chiamò a sé la schiava e diede ordine a quanto già aveva deliberato di essequire. Venuta la notte, poi che il signor Didaco